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Il nuovo assegno unico universale e i cambiamenti in busta paga previsti nel 2022

Gli ultimi interventi normativi hanno rivoluzionato alcuni degli istituti più importanti del rapporto di lavoro. Tra questi, spiccano le modifiche in materia di assegni familiari e in materia di detrazioni, previste per i prossimi mesi.

Sulla questione, preme sottolineare come alcune delle voci previste nel cedolino paga saranno modificate, o rimosse, con l’impellente necessità di avvisare il lavoratore, in modo da prevenire equivoci e malintesi. Peraltro, preme evidenziare come anche il ruolo del datore di lavoro sarà soggetto a notevoli variazioni, venendo meno alcune delle erogazioni inerenti al ruolo di sostituto di imposta.

Di seguito, Vi forniamo un riepilogo delle più importanti modifiche previste per il prossimo futuro.

Assegno unico e universale

Dal 1° marzo 2022, ai sensi del D. Lgs n. 230/2021, entra in vigore l'assegno unico e universale per figli a carico. Detto assegno consiste in un beneficio economico su base mensile attribuito, per il periodo compreso tra marzo di ciascun anno e febbraio dell’anno successivo, ai nuclei familiari sulla base della condizione economica patrimoniale del nucleo, misurata tramite Isee. Si specifica che anche in assenza di Isee, il nuovo assegno unico e universale sarà garantito in misura minima.

L’introduzione della nuova misura che, come chiarito, si rifà al concetto di patrimonio, e non più di reddito (come previsto in precedenza per gli assegni familiari), comporta il venir meno di alcuni istituti previsti in precedenza. Dal 1° marzo 2022, infatti, cessano:

  • le misure di sostegno alle famiglie di cui al decreto-legge che ha istituito l’Assegno temporaneo per i figli minori;
  • le detrazioni fiscali per figli a carico minori di 21 anni (le detrazioni per figli a carico spetteranno unicamente per i figli di età pari o superiore a 21 anni);
  • le maggiorazioni delle detrazioni fiscali per figli minori di 3 anni, per figli con disabilità, per le famiglie con più di tre figli a carico nonché l'ulteriore detrazione di 1.200 euro per famiglie numerose;
  • limitatamente ai nuclei familiari con figli e orfanili, l’assegno per il nucleo familiare e gli assegni familiari.

Le caratteristiche principali del nuovo assegno sono le seguenti:

  • è riconosciuto ai nuclei familiari per ogni figlio minorenne a carico e decorre dal settimo mese di gravidanza;
  • è riconosciuto a ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, in caso il figlio frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, un corso di laurea; in caso il figlio svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa con reddito complessivo inferiore a 8.000 euro; in caso il figlio sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego o svolga il servizio civile universale;
  • è soggetto a maggiorazioni nei casi seguenti: per ciascun figlio minorenne con disabilità; per ciascun figlio maggiorenne con disabilità fino al ventunesimo anno di età; per le madri di età inferiore a 21 anni; per i nuclei familiari con quattro o più figli; per i nuclei con secondo percettore di reddito;
  • è riconosciuto senza limiti di età per ciascun figlio con disabilità; peraltro, è sancito che i genitori di figli disabili con più di 21 anni, pur percependo l’assegno, potranno continuare a fruire della detrazione fiscale per figli a carico;
  • la domanda valida per la percezione avrà validità annuale e dovrà essere presentata in modalità telematica all’Inps ovvero presso gli istituti di patronato;
  • l’erogazione avverrà a partire da marzo 2022 tramite bonifico sul conto corrente dei genitori, e non più tramite pagamento da parte del datore di lavoro.

Sulla questione, preme specificare che Inps e Agenzia delle Entrate raccomandano ai datori di lavoro di fornire una panoramica delle variazioni previste, considerato anche che il cambiamento è certamente importante e sostanziale, oltreché indubbiamente storico.

I cambiamenti in busta paga nel 2022

Come già chiarito con precedenti circolari, il Legislatore è intervenuto con importanti interventi riformatori che hanno ridisegnato e ridisegneranno la paga dei lavoratori.

In particolare, non si possono che evidenziare:

  1. Le modifiche al sistema di tassazione delle persone fisiche, con la riduzione del numero delle aliquote da cinque a quattro: 23% (da 0 a 15.000 €), 25% (da 15.001 a 28.000 €), 35% (da 28.001 a 50.000 €) e 43% (da 50.001 € in poi);
  2. La completa revisione del sistema delle detrazioni, che prevede, oltre ad un diverso calcolo per l’ottenimento delle stesse, l’abrogazione di alcune di esse. A titolo esemplificativo, è abolita integralmente la detrazione aggiuntiva per i lavoratori con redditi tra 28.000 € e 40.000 € annui;
  3. La riduzione delle soglie ai fini dell’applicazione del trattamento integrativo di 100 € (riduzione da 28.000 a 15.000 €), salvo la presenza di situazioni cd. penalizzanti per il contribuente;
  4. La previsione di una riduzione dell’aliquota contributiva in capo al dipendente, solo su imponibili non superiori a 2.692 € per 13 mensilità, che peraltro evidentemente produce sostanziali effetti sul cuneo fiscale;
  5. L’introduzione del già analizzato Assegno unico e universale.

Considerato l’intero panorama delle nuove previsioni, è chiaro che il lavoratore dovrà fronteggiare una modifica sostanziale della propria busta paga. Più approfonditamente, è presumibile che il lavoratore subisca una riduzione delle somme corrisposte dal datore di lavoro (il cd. netto), pari alla perdita delle detrazioni fiscali per i figli a carico e degli assegni per il nucleo familiare.


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