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E' approdato sulla Gazzetta Ufficiale, n. 303 del 30 dicembre 2023, il D.Lgs. n. 216/2023, di attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi, con importanti conseguenze nell’ambito della gestione del personale dipendente.
In particolare, le varie innovazioni normative, che hanno in linea generale carattere straordinario e sperimentale per il 2024, modificano il prelievo fiscale sia nei confronti dei dipendenti, tramite ad esempio la modifica degli scaglioni Irpef, sia nei confronti dei datori di lavoro, se si pensa a titolo esemplificativo alla cd. “Maxideduzione” per l’incremento occupazionale.
Di seguito si fornisce un riepilogo di quanto previsto dal D.Lgs. n. 216/2023, tenuto conto che, al momento, si resta in attesa degli ulteriori interventi, tanto di legge quanto di prassi amministrativa, previsti “a cascata” al fine di attuare le recenti disposizioni normative.
Al fine di fornire una panoramica ancor più completa sulla possibilità di abbattimento del costo del lavoro, che integri le disposizioni del D.Lgs. n 216/2023, si illustrerà in aggiunta l’attuale situazione riferibile all’ambito agevolativo (agevolazioni all’assunzione e riduzioni contributive).
Nuove aliquote Irpef
Viene prevista per tutto il 2024 una riduzione da 4 a 3 degli scaglioni di reddito e delle corrispondenti aliquote progressive Irpef: 23% per i redditi fino a 28.000 euro; 35% per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro; 43% per i redditi che superano i 50.000 euro. Le modifiche predette potranno causare importanti conseguenze sul netto in busta paga.
Inoltre, per garantire la coerenza della disciplina dell’addizionale regionale e comunale con la nuova articolazione degli scaglioni Irpef, il termine per modificare gli stessi scaglioni e le aliquote applicabili per l’anno di imposta 2024, da parte degli enti interessati, è differito al 15 aprile 2024 (per le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano ci sarà tempo fino al 15 maggio 2024).
Modifica delle detrazioni
Viene innalzata a 1.955 euro la detrazione per reddito da lavoro dipendente prevista dal TUIR. Nel provvedimento, inoltre, figura una riduzione di 260 euro della detrazione dell’imposta lorda, spettante per il 2024 e in relazione ad alcuni oneri sostenuti da contribuenti titolari di reddito complessivo superiore a 50.000 euro: si tratta degli oneri la cui detraibilità è fissata nella misura del 19%, fatta eccezione per le spese sanitarie; erogazioni liberali in favore dei partiti politici; premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi. Anche in questo caso, le modifiche apportate modificheranno il netto in busta paga.
Rimodulazione del trattamento integrativo
La somma a titolo di trattamento integrativo è oggi riconosciuta ai contribuenti con un reddito complessivo non superiore ai 15.000 euro, qualora l’imposta lorda determinata sui redditi di lavoro dipendente e assimilati sia di importo superiore a quello della detrazione spettante per tipo di reddito, ai sensi del TUIR, diminuita dell'importo di 75 euro rapportato al periodo di lavoro nell'anno (equivalente, quindi, alla precedente detrazione). La NO TAX area viene incrementata a 8.500 euro.
Maxideduzione per l’incremento occupazionale
Nell’ottica del “più assumi, meno paghi”, viene prevista la maggiorazione del 20% del costo riferibile all’incremento occupazionale, nel caso di nuove assunzioni di personale con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, effettuate nel 2024, ulteriormente da maggiorare in caso di assunzione di soggetti svantaggiati. L’agevolazione spetta ai soggetti che hanno esercitato l’attività nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023 per almeno 365 giorni. Non spetta, invece, alle società ed enti in liquidazione ordinaria, assoggettati a liquidazione giudiziale o altri istituti liquidatori relativi alla crisi d’impresa (necessaria, quindi, la normale operatività del datore di lavoro). Al fine di conseguire l’incremento occupazionale, è necessario che il numero dei dipendenti a tempo indeterminato, al termine del 2024, sia maggiore rispetto al numero di dipendenti a tempo indeterminato mediamente occupati nel 2023, e che il numero totale dei dipendenti, anche a tempo determinato, a fine 2024, sia superiore a quello medio del 2023.
Con un decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, che sarà emanato entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore dello stesso D.Lgs. n. 216/2023, saranno stabiliti gli interventi attuativi di tale disposizione con riguardo alla determinazione dei coefficienti di maggiorazione relativi alle categorie di lavoratori svantaggiati, in modo da garantire che la maggiorazione complessiva non ecceda il 10% del costo del lavoro sostenuto per le categorie in questione.
Per dovere di completezza, si specifica che i lavoratori svantaggiati, che aumentano ulteriormente il costo deducibile per i datori di lavoro, sono i seguenti: persone con disabilità, giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile under 30, donne di qualsiasi età con almeno 2 figli minori, ex percettori del reddito di cittadinanza che non integrino i requisiti per l’accesso all’Assegno di inclusione, minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare.
Il quadro delle agevolazioni
L’introduzione delle suddette modifiche in ambito fiscale, unite alle varie agevolazioni in scadenza, rende evidente il fine, da parte del Legislatore, di cambiare paradigma rispetto alle possibilità di risparmio sul costo del lavoro. Il panorama delle agevolazioni viene, quindi, ridotto, e si ricorre a un diverso sistema di abbattimento dei costi, sempre volto alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro, ma tramite un incremento figurativo della deduzione.
Al fine di illustrare quale sia lo state dell’arte, per il 2024, in materia di agevolazioni, di seguito si fornisce un prospetto puramente riepilogativo (fermo restando tutti i requisiti e tutte le particolarità già previste per le singole agevolazioni qui elencate).
Agevolazioni venute meno:
Giovani under 36: 100% contributi C/datore di lavoro, max 8.000 euro annui, riparametrati su base mensile.
Donne svantaggiate: 100% contributi C/datore di lavoro, max 8.000 euro annui, riparametrati su base mensile.
Percettori rdc: 100% contributi C/datore di lavoro, max 8.000 euro annui, riparametrati su base mensile.
Incentivo Neet: 60% della retribuzione mensile lorda imponibile, 20% se la misura si cumula con altro incentivo.
Incentivo lavoratori disabili: Decreto di pubblicazione entro il 1° marzo 2024.
Alcune delle agevolazioni in essere:
Decontribuzione sud: fino al 30 giugno 2024, decontribuzione fino al 30% dei contributi.
Certificazione parità di genere: esonero dal versamento dell’1% dei contributi previdenziali, nel limite massimo di 50.000 € annui, a favore dei datori di lavoro privati che siano in possesso della certificazione della parità di genere.
Over 50 e donne svantaggiate: riduzione 50% dei contributi c/datore di lavoro, nel rispetto dell’incremento ULA.
Giovani under 30: riduzione 50% dei contributi c/datore di lavoro, laddove i lavoratori non abbiano avuto prima un rapporto a tempo indeterminato.
Apprendistato: agevolazioni in genere previste per tale tipologia contrattuale.
Le ulteriori agevolazioni e decontribuzioni di recente introduzione sono state indicate con nostra precedente circolare.
Novembre 18, 2024